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La Svezia limita la digitalizzazione scolastica




Dettaglio del titolo di Orizzonte Scuola [1].


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Ci sono i Paesi – inclusa l'Italia – che stanno attuando la digitalizzazione della scuola, sostenuta dagli “esperti” come strumento utile alla relizzazione dell'obiettivo n. 4 dell'Agenda 2030, cioè “un’educazione di qualità, equa e inclusiva” [1][2]. E' bene rimarcare che nel testo dell'obiettivo n. 4 non si parla di digitalizzazione [3].

Lo Stato svedese è stato tra i capofila nell'implementazione dei dispositivi mobili nel processo scolastico, ma adesso il governo sta facendo una parziale marcia indietro [4]:


La Svezia: “Tecnologia dannosa, apprendimento in calo”. Polemiche sui social: “Così diventa tutto noioso”

Gli studenti svedesi hanno iniziato l’anno scolastico senza i familiari tablet nelle loro aule. Al loro posto, tradizionali libri di carta, quaderni e penne che un tempo erano la norma. Questa mossa radicale arriva grazie al nuovo ministro dell’Istruzione, Carlotta Edholm, che sostiene che “gli studenti svedesi hanno bisogno di più libri di testo e di meno computer”.

La motivazione di questa decisione si basa sull’indagine internazionale PIRLS del 2021. I risultati hanno mostrato che la capacità di lettura degli studenti svedesi era diminuita, passando da 555 punti nel 2016 a 544 punti. L’eccessivo utilizzo di dispositivi digitali è stato identificato come un fattore chiave dietro questo declino, interferendo con il tempo di riflessione necessario per l’apprendimento profondo.

[ ... ].

Con molti paesi europei che investono in tecnologia per le aule, la Svezia ha scelto un percorso diverso. Con un investimento di 42 milioni di euro all’anno, il governo svedese mira a riportare i libri nelle mani degli studenti.

[4]


Ottimo.




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