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La Corte Suprema del Brasile contro Elon Musk



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di Marco Poli


Ennesimo capitolo della guerra tra i burocrati e le piazze virtuali nel nome della Verità di regime e della mitologica ''lotta alle fake news'' ad essa strumentale.
E si dimostra anche che i BRICS+ non sono l'Eden in terra, ma anche in Paesi come il Brasile i diritti civili – l'espressione delle proprie idee ed opinioni attraverso il mezzo informatico – sono sotto attacco.

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Provo sempre un certo disagio, diciamo pure un po' di mal di pancia, quando inizio la ricerca di articoli e documenti su un determinato argomento oppure fatto specifico.
Questo avviene perché le testate giornalistiche italiane ed estere sovente non riportano il materiale primario, e nemmeno i collegamenti al materiale primario nella rete estesa.
Neppure quei siti che s'impegnano nel ricostruire con buon numero di particolari una faccenda topica. E' anche il caso della guerra giudiziaria che contrappone la Corte Suprema del Brasile al tycoon Elon Musk { [1][2] ... }.

1.1

Riconosciamo subito al volo alcune stigmate dell'informazione mainstream : ad esempio, chi critica la narrazione ufficiale è definito come soggetto della ''estrema destra''.
All'incirca un terrorista.
Nello specifico, si tratterebbe di sostenitori dell'ex-Presidente brasiliano Jair Bolsonaro che avrebbero contestato i risultati delle elezioni presidenziali dell'ottobre 2022, nelle quali Luiz Inácio Lula da Silva detto semplicemente ''Lula'' ha battuto Bolsonaro di stretta misura ( 50,90% contro 49,10% )[3], e in generale userebbero un atteggiamento motlo aggressivo.
Uso il condizionale perché non ho visto riprodotto uno straccio di snappata oppure di testo copiato-e-incollato dei post contestati e discussi, pertanto scrivo ''al buio''.
Ed è spiacevole.