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di Marco Poli
Dopo Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ... lunedì 10 scorso gli smartphone hanno squillato in Emilia-Romagna [1] e la fase sperimentale dell'attività di allerta emergenziale organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile assieme alle strutture regionali proseguirà a settembre [2], noncurante dell'approvazione o meno degli utenti e cittadini.
Chi era nel territorio E-R ha ricevuto un messaggio ''emergenziale'' in primo piano, contenente un invito a compilare un questionario sulla corretta ricezione.
A regime, il servizio dovrebbe avvisare della presenza di un pericolo vicino e dare istruzioni su come comportarsi e muoversi.
Annoto alcuni appunti.
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L'esercizio del servizio IT-Alert [3] è stato configurato a grandi linee all'interno del Codice delle comunicazioni elettroniche ( decreto legge del 1° agosto 2003, Governo Berlusconi II )[4], ovviamente tenendo conto delle linee guida dell'Unione Europea e precisamente quelle dettate dall'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche ( BEREC ) con sede a Rīga ( Lettonia )[5].
E' stato attivato con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte ( Governo Conte II ), del 19 giugno 2020 [6].
Il servizio dev'essere monitorato e manutenuto dal Comitato tecnico del servizio IT-Alert che dev'essere normato e coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la protezione civile, e composto da [7]:
● due rappresentanti del Dipartimento della protezione civile;
● due rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico;
● un rappresentante della Fondazione CIMA - Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale;
● due rappresentanti degli Enti territoriali indicati dalla Conferenza Unificata.
Inoltre, secondo il decreto “ai componenti non spettano compensi, indennità, rimborsi spese, gettoni di presenza o altro emolumento comunque denominato” [7].
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